Cresce la Povertà Educativa nel Paese, sono troppi i bambini che non hanno la possibilità di visitare una mostra, di andare al cinema, di leggere un libro, di fare sport: l’impoverimento culturale è in drammatico aumento, parallelamente al peggioramento delle condizioni economiche e sociali delle famiglie. Un minore su 7 lascia prima la scuola, altri ragazzi non raggiungono le competenze di base alla fine del percorso di studi. Bassi livelli di apprendimento e abbandono scolastico sono poi correlati alla condizione di Neet. Quotidianamente si apprendono notizie di cronaca con protagonisti i giovani che commettono reati di vario tipo facendo emergere una fotografia del tessuto sociale in evidente difficoltà.
Povertà economica e povertà educativa si alimentano a vicenda e si trasmettono di generazione in generazione, in Italia sono quasi 1 milione e 400 mila i minori che vivono in povertà assoluta, altri 2,2 milioni sono in povertà relativa. Se fino al 2005 erano gli anziani le persone più indigenti, oggi invece la povertà assoluta aumenta nelle fasce di età più giovani. Il fenomeno della povertà educativa in Italia colpisce in modo più incisivo le regioni del sud. In particolare, la Campania risulta essere uno dei territori più svantaggiati dal punto di vista delle opportunità educative per i minori. È quanto emerge dal report dell’Osservatorio povertà educativa a cura di Openpolis e Con i Bambini. Il contesto socioeconomico di origine dei minori spesso influenza le loro possibilità di accesso a percorsi educativi. Bambini e ragazzi che provengono da famiglie colpite da disagio economico spesso si vedono preclusi alcuni importanti servizi.
La povertà educativa è un problema complesso, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i più piccoli. Non incide solo sui singoli ma sul futuro e sullo sviluppo di tutto il Paese. Riguarda tutti e comincia dall’età degli asili nido, la cui presenza o meno sul territorio segna già la differenza.
Urge un cambiamento che investe il modo di apprendere, produrre sapere e formare coscienze, con particolare riferimento al rapporto tra esperienza e conoscenza. È necessario allestire luoghi di sperimentazione sociale dove si acquisiscono competenze, di fabLab che interagisce con la formazione professionale, di progettualità che stanno combinando comunicazioni virtuali, scambi sociali e produzione culturale.
E’ necessario mettere al centro il fare, il fare insieme ai giovani, che trasforma in agire pubblico, orientato intenzionalmente a finalità che perseguono la giustizia sociale, la promozione e tutela dei diritti, e di riscatto sociale. I giovani devono aspirare, far sentire la propria voce, esprimere la propria protesta, partecipare criticamente e mettere in campo desideri e obiettivi rivolti al futuro e al miglioramento delle condizioni personali e collettive.
Al fine di contrastare i fenomeni della Dispersione Scolastica, Povertà Educativa e Disagio Giovanile che gli indicatori nazionali rilevano con maggiore incidenza nella nostra regione e nella nostra Provincia, l’Associazione di Promozione Sociale “ IO X BENEVENTO”, ha avviato, da diversi anni, un’attività di animazione territoriale attraverso un’intensa interlocuzione con tutte le Realtà pubbliche e private del mondo educativo e formativo, promuovendo una meticolosa ricerca sociale attraverso la somministrazioni di schede di rilevazione dati per elaborare una macro analisi di contesto che ha consentito di prendere atto delle dimensioni reali dei bisogni territoriali.
Io x Benevento, come soggetto capofila, ha sentito la necessità di avviare due tipi di studi e di approfondimenti per ottimizzare tempi ed azioni. Il primo concentrato a declinare gli aspetti innovativi di un progetto comunitario e di sviluppo organizzativo, il secondo focalizzato ad inquadrare ed analizzare i temi che caratterizzano la domanda territoriale.
L’interesse di approfondire e confrontarsi anche con altre realtà già navigate del nord Italia (in particolar modo Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna) e del nord Europa ( Danimarca, Finlandia, Polonia, Olanda e Inghilterra), hanno consentito di conoscere le varie esperienze che stanno caratterizzando, da alcuni anni, questa tipologia di innovazione sociale comunitaria in altri contesti, sia da un punto di vista di organizzazione e sia per ciò che riguarda i nuovi approcci metodologici.
Il secondo punto di studio, è stato focalizzato sull’inquadramento dei temi che caratterizzano la domanda nel territoriale, facendo emergere la necessità, come primo step, di mettere in relazione i due temi portanti dell’impegno socio-educativo, Dispersione Scolastica e Povertà Educativa, in un quadro più ampio che arrivi alla fonte d’insorgenza, ovvero, il Disagio Giovanile.
Nel declinare gli effetti di quest’ultimo tema, sono stati promossi degli incontri con le varie fasce di età giovanili finalizzati all’ascolto e ai suggerimenti, tenuto conto delle forme inedite di malessere che i ragazzi manifestano, è emersa la consapevolezza di ritrovarsi davanti ad una domanda sociale sconosciuta, nuova, emergente, che ha colto impreparate tutte le realtà di cura preposte.
Da questa prima fase di studio è emersa la necessità di promuovere una rete esperienziale che deve necessariamente ri-pensare, ri-immaginare e ri- elaborare una conversione di approccio, di formazione e di metodo della missione educativa rispetto all’evolversi dei nuovi bisogni, che individua dei fenomeni (ontologia), stabilisce piste di conoscenza adeguate al contesto (epistemologia) e soprattutto delinea condotte coerenti con l’esistenza di quel mondo (etica).
Pochi fenomeni nella storia umana hanno modificato la società e la cultura come le pandemie, poiché determinano una situazione straordinaria di crisi prolungata che possiamo definire policrisi (sanitaria, sociale, economica, psicologica, ambientale).
È doveroso ricordare la pandemia sostanzialmente per due motivi: analizzare bene gli effetti devastanti che ha prodotto e prendere atto dei nuovi bisogni che ci ha consegnato e comprendere che il Covid ha indotto a declinare la parola “cura” in termini quasi esclusivamente sanitari, ma sappiamo tutti che il concetto di salute si fonda sui cosiddetti “determinanti sociali”, vale a dire le condizioni psico-sociali, culturali, economiche che influenzano il benessere delle persone.
Dunque, diventa inevitabile iniziare ad affrontare le varie sfaccettature di una questione complessa e che finora con approcci individualistici, isolati, scollegati, delle varie istituzioni ed enti, non ha prodotto alcun beneficio e ha determinato profondi squilibri oltre che provocare un dispendio di risorse economiche e umane.
Le interlocuzioni, l’analisi e l’elaborazione che hanno caratterizzato la prima fase di un rilevante lavoro di squadra, si sono tradotte in diverse manifestazioni di coinvolgimento, di discussione e approfondimento tra quanti, a vario titolo sono intervenuti, nel corso degli eventi pubblici organizzati in presenza e on-line per garantire un approccio formativo, organizzativo e di metodologia, promossi nel 2022, 2023 e 2024, tra cui: “Insieme per Benevento – Patto di Comunità”, “Scuola, Povertà Educativa e Comunità Educante: Analisi e proposte”, “Insieme per Benevento – La Comunità Educante”, “Insieme per Benevento – Un anno di impegno sul territorio con la Comunità Educante”, “Verso una Scuola sempre più inclusiva”, “Le Sfide Pedagogiche Contemporanee – l’Educazione Emotiva e la Didattica Cooperativa: Il Metodo Rossi”.
Gli eventi, partecipati dal mondo della scienza e dell’Università, dai Dirigenti scolastici, dai Docenti, dal mondo Politico-Istituzionale e dagli Operatori Sociali, hanno consentito di far emergere diversi elementi di grande interesse che hanno poi caratterizzato l’impegno educativo della comunità educante.
Tradurre il tema della responsabilità pubblica in fatti è una necessità, le buone pratiche trasmesse da tutti i relatori intervenuti ai vari eventi di coinvolgimento ed il taglio organizzativo e pratico che sta caratterizzando questo meraviglioso lavoro di Comunità, deve trovare incidenza con l’impegno concreto di chi governa il mondo della scuola e delle Istituzioni pubbliche.
Ed è con questa premessa che l’Associazione di Promozione Sociale “IO X BENEVENTO” insieme ai Partner territoriali, Istituto Comprensivo GB Bosco Lucarelli; Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della provincia di Benevento; Società Cooperativa Sociale Anima Crea ETS; Comune di Benevento; C.F.P. Ricerca e Innovazione s.r.l.; Social Lab76, ha avviato il progetto “Social Teen Evolution” finanziato dal Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud.
Come previsto da cronoprogramma, il progetto si articolerà in due anni e promuoverà una moltitudine di attività finalizzate a contrastare il fenomeno della Povertà Educativa.